mercoledì 8 aprile 2020

RECENSIONE (LIBRO) NON BUTTIAMOCI GIU’- NICK HORNBY




TITOLO: Non buttiamoci giù
AUTORE: Nick Hornby
EDITORE: Penguin Group

“Passiamo tutti tanto tempo senza dire cosa vogliamo perché sappiamo di non poterlo avere. E perché sembrano robe rozze, o ingrate, o sleali, o infantili, o stupide. O perché siamo talmente disperati da fingere che le cose siano come devono essere e sembra una mossa falsa confessare a noi stessi che non lo sono. Qualunque cosa sia, dilla a te stesso. La verità ti renderà libero.”

Ho davvero divorato questo libro che non è durato più di un giorno e mezzo. La trama è la seguente: 4 personaggi si ritrovano la notte di Capodanno in cima ad un palazzo di Londra. Pur non conoscendosi sono tutti li per lo stesso motivo: buttarsi di sotto. La presenza di altre persone tuttavia smorza un po' le intenzioni dei 4 e li spinge a raccontarsi a vicenda le motivazioni che li avrebbero spinti a compiere quel gesto estremo. Se il Capodanno è sempre giorno di bilanci un po' per tutti, per i nostri protagonisti la stima è tanto negativa che il suicidio sembra essere l’unica possibile. Allo stesso tempo però, nessuno di loro sembra volerlo davvero. Inizia così un’improbabile amicizia: improbabile perché davvero questi 4 personaggi non hanno nulla in comune, nemmeno l’età! Il rapporto però continua ad essere alimentato dalla voglia di aiutarsi reciprocamente per uscire da questo momento no, consapevoli di aver trovato qualcuno che può capirli davvero.

Il libro viene raccontato dei personaggi stessi, ognuno di loro infatti ha dei capitoli dedicati in cui esporre i propri punti di vista e le proprie intenzioni. La cosa bella è che i capitoli si adattano a 360 gradi al personaggio, adottandone anche il modo di parlare: Martin ad esempio, presentatore televisivo piuttosto distinto, usa correttamente la punteggiatura ed usa termini anche ricercati, mentre dimenticatevi anche solo le regole base della grammatica nei capitoli di Jess, ragazza problematica con un modo di vivere un po' al limite. Ho davvero apprezzato questa caratteristica del libro perché davvero ti permette di entrare a contatto con la storia e i personaggi: più prosegue la narrazione e più ti sembra di conoscerli, quasi prendessero vita. Rende tutto ancora più comico inoltre perché, essendo tutti estremamente diversi tra loro, ovviamente non vedono le cose allo stesso modo ed è esilarante ritrovarli in disaccordo anche sulle questioni più sciocche.

Dico “ancora più comico” perché in effetti, nonostante il tema principale della vicenda sia il “suicidio” che è di per sé un tema molto pesante, il libro è molto leggero e spiritoso. Ho riso moltissimo, anche perché già ve lo anticipo, a questi 4 non va mai nulla come se lo aspettavano. Tra i capitoli però, c’è spazio anche per alcune riflessioni molto sentite sul senso della vita: cosa porta un uomo ad essere felice? Cosa fa sì che una vita sia considerata degna di essere vissuta? Sono le domande a cui Martin, Moureen, JJ e Jess (i 4 personaggi appunto) cercano una risposta. Perché magari davvero in fondo non vogliono suicidarsi però sono comunque consapevoli dei loro problemi e che continuare a vivere come stanno facendo non funziona, non li rende felici o semplicemente realizzati. Il libro in fondo non è altro che il percorso di consapevolezza vissuto dai 4 personaggi: cosa hanno sbagliato, cosa c’è di buono in loro e cosa invece va assolutamente cambiato.
Ma cambiare si può? Ovviamente non ve lo dico, altrimenti vi rovinerei il finale.

Alla fine della fiera, il libro mi è piaciuto? Moltissimo. E’ la lettura che cercavo in questo momento: leggera, un mix equo di comicità e dramma e che comunque ti tiene col fiato sospeso, spingendoti a continuare la lettura per capire come andrà a finire.

Avevo pensato inizialmente di fare una recensione completa parlandovi anche del film. Infatti, qualche anno fa è uscito un film tratto da questo libro, con lo stesso nome: “non buttiamoci giù”. Tuttavia, ho trovato il film abbastanza deludente. Si, ok, i film sono quasi sempre più deludenti rispetto al libro e manfrine varie, però in questo caso non ci sono solo cambiamenti nella trama per meglio adattare la storia alla recitazione, ma è evidente una difficoltà nell’adattare questa tipologia di libro ad un prodotto cinematografico: l’alternarsi della narrazione tra un attore e l’altro si perde abbastanza ed è inevitabile che le riflessioni fondamentali non vengano tutte riportate.

Inoltre, viene data importanza alla sola parte comica del romanzo, mentre si perde tutto il lato melodrammatico del romanzo che parlava invece, come ho già detto prima, di un vero e proprio percorso di “presa di coscienza” da parte dei 4 protagonisti. Il risultato è quindi un film mooolto leggero, per lo più comico con qualche accenno commovente.

Unica nota positiva sono gli attori che ben si sposano alle loro parti: esattamente come me li ero immaginati.

Se vi interessa la storia quindi vi consiglio di leggere il libro.

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