giovedì 9 aprile 2020

RECENSIONE TSUGUMI (LIBRO)- BANANA YOSHIMOTO




TITOLO: Tsugumi
AUTORE: Banana Yoshimoto
EDITORE: Feltrinelli

“Nelle città senza mare, chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio.”

Maria è una giovane ragazza che, dopo essersi trasferita da qualche anno a Tokyo, decide di passare l’estate nel suo paese natale in riva al mare, presso la pensione di famiglia. Questa sarà l’ultima estate che potrà trascorrere lì, poiché gli zii chiuderanno l’attività per aprire un hotel altrove, in montagna. Il racconto è quindi centrato sul rapporto tra lei e le due cugine, in particolare Tsugumi, affetta da una grave malattia che le impedisce molte attività e che per non essere compatita, si mostra con un carattere duro e cinico, nascondendo la sua sensibilità. La vacanza, rievoca subito in Maria tutti i ricordi della sua infanzia, quando ancora viveva li con le cugine, quindi nella narrazione si alterneranno racconti del suo passato alle sue peripezie invece nel presente con Tsugumi.

Il libro è molto leggero e si legge davvero in fretta. Come al solito la Yoshimoto, in modo molto delicato, ci rende partecipi dei sogni e dei sentimenti più profondi dei personaggi, non lasciandosi sfuggire nulla. Leggendolo io stessa ho provato un forte sentimento di nostalgia e malinconia: abbiamo tutti dei luoghi e delle persone a cui siamo legati fin dall'infanzia che nel bene e nel male riempiono il nostro passato di ricordi che riaffiorando scaldano il cuore. Non potevo fare a meno di immedesimarmi in Maria in qualche occasione, pensando immediatamente al luogo d’infanzia a cui sono più legata e al quale ho dovuto dire addio da qualche anno a questa parte: la casa dei miei nonni. La stessa autrice, nella sua postilla di fine libro, afferma di aver scritto questo racconto per non dimenticarsi mai il luogo dove faceva sempre le vacanze estive con i suoi genitori da bambina, quindi anche questo dovrebbe farci capire quanto in realtà un racconto così breve e semplice possa essere molto intimo.

Ciò che manca alla trama in realtà è un vero e proprio colpo di scena, o comunque qualcosa che incuriosisca il lettore. Non ci sono elementi di suspense sicuramente, ma del resto lo stile della Yoshimoto è più o meno questo. A volte la lettura è un po' piatta.

Consiglio questo libro come lettura di passaggio, tra una lettura e l’altra.


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