TITOLO: Tsugumi
AUTORE: Banana Yoshimoto
EDITORE: Feltrinelli
“Nelle città senza
mare, chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio.”
Maria è una giovane ragazza che, dopo essersi trasferita da
qualche anno a Tokyo, decide di passare l’estate nel suo paese natale in riva
al mare, presso la pensione di famiglia. Questa sarà l’ultima estate che potrà
trascorrere lì, poiché gli zii chiuderanno l’attività per aprire un hotel
altrove, in montagna. Il racconto è quindi centrato sul rapporto tra lei e le
due cugine, in particolare Tsugumi, affetta da una grave malattia che le
impedisce molte attività e che per non essere compatita, si mostra con un
carattere duro e cinico, nascondendo la sua sensibilità. La vacanza, rievoca
subito in Maria tutti i ricordi della sua infanzia, quando ancora viveva li con
le cugine, quindi nella narrazione si alterneranno racconti del suo passato alle
sue peripezie invece nel presente con Tsugumi.
Il libro è molto leggero e si legge davvero in fretta. Come
al solito la Yoshimoto, in modo molto delicato, ci rende partecipi dei sogni e
dei sentimenti più profondi dei personaggi, non lasciandosi sfuggire nulla. Leggendolo
io stessa ho provato un forte sentimento di nostalgia e malinconia: abbiamo
tutti dei luoghi e delle persone a cui siamo legati fin dall'infanzia che nel
bene e nel male riempiono il nostro passato di ricordi che riaffiorando
scaldano il cuore. Non potevo fare a meno di immedesimarmi in Maria in qualche
occasione, pensando immediatamente al luogo d’infanzia a cui sono più
legata e al quale ho dovuto dire addio da qualche anno a questa parte: la casa
dei miei nonni. La stessa autrice, nella sua postilla di fine libro, afferma di
aver scritto questo racconto per non dimenticarsi mai il luogo dove faceva sempre
le vacanze estive con i suoi genitori da bambina, quindi anche questo dovrebbe
farci capire quanto in realtà un racconto così breve e semplice possa essere molto
intimo.
Ciò che manca alla trama in realtà è un vero e proprio colpo
di scena, o comunque qualcosa che incuriosisca il lettore. Non ci sono elementi
di suspense sicuramente, ma del resto lo stile della Yoshimoto è più o meno
questo. A volte la lettura è un po' piatta.
Consiglio questo libro come lettura di passaggio, tra una
lettura e l’altra.
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