sabato 14 marzo 2020

RECENSIONE WATCHMEN (GRAPHIC NOVEL+ FILM+ SERIE TV) – MOORE, GIBBONS


GRAPHIC NOVEL

TITOLO: Watchmen
AUTORE: Moore e Gibbons

Mai fu scritto di eroi così odiosamente umani

Un superuomo, capace di ogni cosa, in grado di manipolare spazio e tempo, prigioniero della solitudine a cui lo relega il suo status di individuo dai poteri straordinari. Una donna di mezza età che pensa, nostalgica, ai fasti di un tempo, in cui nei panni di una super eroina faceva la cosiddetta “propria parte” facendo letteralmente a cazzotti con dei brutti ceffi e l’archetipo della donna relegata in casa a badare i figli; ma quelli erano altri tempi ed ora si ritrova sola, alcolista, con una marea di rimpianti e scheletri nell’armadio. Un altro paladino, socialmente disturbato, che non si rassegna ai cambiamenti e al passare del tempo; additato come paranoico ed ossessivo.

In un mondo ucronico alla deriva, sull’orlo di una crisi nucleare, dove un incidente alla dottor Stranamore, può decidere l’apocalisse atomica e un orologio che segna le 23.58 ne scandisce l’imminenza, Alan Moore (scrittore) e David Gibbons (disegnatore) tratteggiano un gruppo di eroi disfunzionali, moralmente distrutti e corrotti che difficilmente sarà in grado di salvare il mondo. Che poi la vera questione, che si insinua nel lettore mentre passa da una tavola all’altra, è: davvero questo mondo caotico, corrotto ed ingrato merita di essere salvato?

Questa graphic novel, si legge tutta di un fiato nei suoi 12 albi. La consiglierei a chiunque, anche a chi non ha molta confidenza con vignette e didascalia, perché linguaggio e temi sono universali e, ahimè, ancor oggi piuttosto attuali. A testimonianza della grandiosità e genialità, racchiusa in queste pagine, troviamo ben due riconoscimenti straordinari per quel che molti potrebbero banalmente definire un “fumetto”. Watchmen è l’unica opera a disegni ad aver vinto un premio “Hugo” ed è stata inserita dalla rivista “Times” tra i 100 migliori romanzi dal 1923. Un consiglio per rendere la lettura ancor più immersiva è leggere ascoltando le canzoni, che lo stesso Moore cita, catapultandosi con maggiore vividezza in quelle ambientazioni inventate, ma quel tanto che basta realistiche, da renderle inquietantemente plausibili. L’opera infatti fa divertire ed appassionare, ma offre innumerevoli spunti di riflessione sulle contraddizioni e le idiosincrasie del genere umano ricorrenti nei nostri tempi.
Una menzione particolare va fatta anche su Gibbons, il disegnatore, colui che è riuscito a rendere la profonda sofferenza ed inquietudine dei personaggi con un tratto pulito e semplice in una classica griglia a nove quadri senza troppi virtuosismi o fronzoli. Gli va inoltre dato il merito di aver costruito un ambiente favorevole alla trasposizione di un’intensa narrativa strizzando l’occhiolino al simbolismo tanto caro al suo amico Alan. Si pensi alla ricorrenza dello smile e dell’orologio.
Insomma, lo sciamano (ebbene sì, Moore è un esperto occultista) e il disegnatore erano parecchio ispirati a quell’epoca e dal loro incontro non poteva che nascere qualcosa di veramente buono!


FILM
TITOLO: Watchmen
REGISTA: Snider

Il film, uscito nel 2009, per la regia di Zac Snyder, per quanto l’abbia apprezzato, non può che lasciare un po’ delusi per alcune scelte stilistiche di sviluppo della trama. Non voglio entrare nell’annosa questione dell’impossibilità di mettere un intero libro dentro un film di comunque due ore abbondanti, ma mi riferisco a cambiamenti di trama, a mio avviso troppo drastici rispetto all’originale. Forse l’intento del regista era rendere il prodotto più attuale per avere una maggiore presa nel pubblico di fine anni 2000. Tuttavia, secondo me, è stata una scelta poco felice e poco rispettosa nei confronti di un’opera con ambientazioni ben studiate ed inquadrate in quegli anni ’80 un po’ veri un po’ inventati. Va fatta menzione di un elemento curioso, che spesso passa inosservato: i titoli di testa. Beh, sono stupendi! In quell’intro sulle note di “The time they are a changin” di Bob Dylan, Znyder riassume parte degli eventi avvenuti prima di quelli che andranno narrati durante il film. Davvero Geniale! Bravo Zac! Anche se non ti perdono alcuni cambiamenti! Il mio consiglio comunque è di lasciar perdere il film e rimandare la visione a dopo la lettura, apprezzerete molto di più certe scene! Se non volete incorrere nelle ire dello sciamano allora abbandonate completamente i propositi di visione! Moore non è mai stato un sostenitore delle trasposizioni cinematografiche dei suoi lavori; si pensi a “V for vendetta” e “The legue of extraordinary gentlemen”


SERIE TV

IDEATORE: Lindelof

La serie TV è il lavoro più recente, infatti è uscita nel 2019, e per questo motivo non sono riuscita ancora a formulare un parere completo (l’ho vista una volta sola e vi lascio solo immaginare quanto volte abbia visionato gli altri lavori…).

Per prima cosa va precisato che si tratta di un sequel ambientato a circa trent’anni di distanza. Già questa scelta non va sottovalutata, perché è molto più semplice far partire un lavoro da dove era stato interrotto, ma è anche altrettanto facile scadere nella banalità e ripetitività. Quindi il punto di partenza è senz’altro promettente e la storia risulta senza dubbio fresca e nuova, nonostante mantenga un ben radicato legame col lavoro originale.

Devo dire che l’impatto è leggermente caotico, perché mette sul fuoco tantissima carne sin dalle prime puntate e si fa un po’ fatica a seguire la trama; tuttavia, una volta che si riescono a mettere insieme tutti i fili, si ha la sensazione di aver a che fare con un’opera in grado almeno di competere con i suoi predecessori per qualità o perlomeno per intenti. Staremo a vedere se ci saranno altre stagioni. Intanto ricomincio a guardarla perché la miniserie della HBO (Games of throne, True Detective) mi ha molto entusiasmata e vorrei formulare un giudizio più rotondo e completo.

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