lunedì 15 giugno 2020

RECENSIONE ANDATE TUTTI AFFANCULO (LIBRO) - ZEN CIRCUS


TITOLO: Andate tutti affanculo
AUTORE: Zen Circus e Marco Amerighi
EDITORE: Mondadori

"Qui confondono il dolore con le lacrime di gioia" (Ilenia).

Ciao a tutti lettori, scusate l’assenza ma nell’ultimo periodo ho avuto alcune cosette da sistemare. Riprendo alla grande però con questo libro “andate tutti a fanculo” degli zen circus scritto insieme all’autore Marco Amerighi. Per chi non lo sapesse gli zen circus sono un gruppo musicale italiano formatosi a Pisa negli anni 90 che negli anni ha acquisito sempre più fan ed importanza. Io mi sono appassionata alla loro musica ormai più di qualche anno fa e sono stata spesso ai loro concerti a cui partecipo sempre con molto piacere perché sono una di quelle band che dal vivo forse rende ancora più che su disco. “Andate tutti affanculo” è anche il titolo del loro primo disco inciso totalmente in italiano.
I componenti della band chiamano il romanzo la loro anti-biografia, questo probabilmente perché realtà e finzione si mescolano per tutto il libro, il quale racconta la nascita del gruppo e da dove siano nate alcune canzoni. Attraverso i vari capitoli conosceremo meglio Appino, voce e chitarra, Ufo, basso e Karim batteria ma anche tutta un’altra serie di personaggi fuori dal comune che hanno dato un contributo in qualche modo a questa band. Sullo sfondo, ma non al margine, troveremo alcuni dei momenti più significativi della storia italiana, come il G8 di Genova per esempio, che non solo ci aiutano a collocare gli avvenimenti in un preciso spazio e tempo, ma che rendono la storia ancora più caratterizzata e ci aiutano a capire qualcosina in più dei personaggi stessi. Si parlerà anche tanto di droga, eroina soprattutto e di come ha travolto la zona di Pisa.

Protagonista indiscussa del libro è lei: la musica. Musica che rapisce, attrae, emoziona e ti salva. L’essere umano è da sempre definito come un essere musicale, questo non è nuovo, il corpo stesso ha un ritmo e una musicalità tutta sua. Ma ci sono casi in cui la musica diventa davvero un’opportunità per evadere dalle realtà, per creare alternative o per alcuni addirittura per rinascere. E’ questo il caso dei nostri personaggi, a cui la musica ha regalato la possibilità di cambiare vita a tutti gli effetti.

Come dicevo all’inizio, verità e finzione si mescolano di continuo. Fin da subito il libro appare più 
come un romanzo che una vera biografia in se. Questo è un pro e contro secondo me perché se da un lato la storia è interessante e scritta in modo davvero accattivante, rendendolo una lettura adattissima anche a chi magari non è interessato al gruppo, dall’altro spesso non si riesce ad avere chiaro quanta finzione ci sia nella loro storia e quanto invece di reale. Comunque sia, tutti i personaggi del romanzo sono davvero ben descritti e si intuisce ogni singola sfumatura caratteriale. Il modo stesso di descrivere le loro emozioni o ciò che provano è molto coinvolgente tanto che spesso mi sono ritrovata a condividere i loro stessi stati d’animo con la stessa intensità. Ecco, questo è esattamente ciò che più ho apprezzato di questo libro: trasmette un’emozione. Non è scontato, soprattutto in un libro come questo da cui ci si aspetta di ottenere per lo più informazioni tecniche e non sulla nascita del gruppo. Devo dire che questo è anche il motivo per cui il libro mi ha coinvolto maggiormente: ammetto che io conosco molto bene l’insoddisfazione e la voglia di cambiamento che manifestano Appino, Ufo e Karim quindi sono riuscita ad entrare molto in empatia con loro durante la lettura ma, non solo. Mi sono sentita come se a loro volta potessero capire me. Questa sensazione sicuramente molto personale, l’avevo già provata ascoltando alcune loro canzoni, in particolare “Ilenia”. E’ come se i personaggi superassero la barriera della pagina ed entrassero davvero in connessione con il lettore. Mi sono spesso trovata a pensare “Cavolo, Appino, sai quante volte anch’io mi sono sentita come te?” oppure “allora non sono la sola a questo mondo a provare queste cose?”. Tutto ciò mi ha portato davvero a divorare il libro nel vero senso della parola, in 2 giorni o poco più.

Quindi tirando le somme, mi è piaciuto? Ve lo consiglio? Mi è piaciuto moltissimo e mi sento anche di consigliarvelo. E’ scritto bene e in modo molto scorrevole. Vi dirò di più: lo consiglio anche a chi non conosce il gruppo o a chi non ne apprezza la musica: sicuramente i fan lo adoreranno certo, ma la storia è così romanzata e ben scritta che potrebbe essere la trama di qualsiasi altro libro.

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