TITOLO: Andate tutti affanculo
AUTORE: Zen Circus e Marco Amerighi
EDITORE: Mondadori
"Qui confondono il dolore con le lacrime di gioia" (Ilenia).
Ciao a tutti lettori, scusate l’assenza ma nell’ultimo
periodo ho avuto alcune cosette da sistemare. Riprendo alla grande però con
questo libro “andate tutti a fanculo” degli zen circus scritto insieme
all’autore Marco Amerighi. Per chi non lo sapesse gli zen circus sono un gruppo
musicale italiano formatosi a Pisa negli anni 90 che negli anni ha acquisito
sempre più fan ed importanza. Io mi sono appassionata alla loro musica ormai
più di qualche anno fa e sono stata spesso ai loro concerti a cui partecipo sempre
con molto piacere perché sono una di quelle band che dal vivo forse rende
ancora più che su disco. “Andate tutti affanculo” è anche il titolo del loro
primo disco inciso totalmente in italiano.
I componenti della band chiamano il romanzo la loro anti-biografia,
questo probabilmente perché realtà e finzione si mescolano per tutto il libro, il
quale racconta la nascita del gruppo e da dove siano nate alcune canzoni.
Attraverso i vari capitoli conosceremo meglio Appino, voce e chitarra, Ufo,
basso e Karim batteria ma anche tutta un’altra serie di personaggi fuori dal
comune che hanno dato un contributo in qualche modo a questa band. Sullo
sfondo, ma non al margine, troveremo alcuni dei momenti più significativi della
storia italiana, come il G8 di Genova per esempio, che non solo ci aiutano a
collocare gli avvenimenti in un preciso spazio e tempo, ma che rendono la
storia ancora più caratterizzata e ci aiutano a capire qualcosina in più dei
personaggi stessi. Si parlerà anche tanto di droga, eroina soprattutto e di
come ha travolto la zona di Pisa.
Protagonista indiscussa del libro è lei: la musica. Musica
che rapisce, attrae, emoziona e ti salva. L’essere umano è da sempre definito
come un essere musicale, questo non è nuovo, il corpo stesso ha un ritmo e una
musicalità tutta sua. Ma ci sono casi in cui la musica diventa davvero
un’opportunità per evadere dalle realtà, per creare alternative o per alcuni
addirittura per rinascere. E’ questo il caso dei nostri personaggi, a cui la
musica ha regalato la possibilità di cambiare vita a tutti gli effetti.
Come dicevo all’inizio, verità e finzione si mescolano di
continuo. Fin da subito il libro appare più
come un romanzo che una vera
biografia in se. Questo è un pro e contro secondo me perché se da un lato la
storia è interessante e scritta in modo davvero accattivante, rendendolo una
lettura adattissima anche a chi magari non è interessato al gruppo, dall’altro
spesso non si riesce ad avere chiaro quanta finzione ci sia nella loro storia e
quanto invece di reale. Comunque sia, tutti i personaggi del romanzo sono
davvero ben descritti e si intuisce ogni singola sfumatura caratteriale. Il
modo stesso di descrivere le loro emozioni o ciò che provano è molto
coinvolgente tanto che spesso mi sono ritrovata a condividere i loro stessi stati
d’animo con la stessa intensità. Ecco, questo è esattamente ciò che più ho
apprezzato di questo libro: trasmette un’emozione. Non è scontato, soprattutto
in un libro come questo da cui ci si aspetta di ottenere per lo più
informazioni tecniche e non sulla nascita del gruppo. Devo dire che questo è
anche il motivo per cui il libro mi ha coinvolto maggiormente: ammetto che io
conosco molto bene l’insoddisfazione e la voglia di cambiamento che manifestano
Appino, Ufo e Karim quindi sono riuscita ad entrare molto in empatia con loro
durante la lettura ma, non solo. Mi sono sentita come se a loro volta potessero
capire me. Questa sensazione sicuramente molto personale, l’avevo già provata
ascoltando alcune loro canzoni, in particolare “Ilenia”. E’ come se i
personaggi superassero la barriera della pagina ed entrassero davvero in
connessione con il lettore. Mi sono spesso trovata a pensare “Cavolo, Appino,
sai quante volte anch’io mi sono sentita come te?” oppure “allora non sono la
sola a questo mondo a provare queste cose?”. Tutto ciò mi ha portato davvero a
divorare il libro nel vero senso della parola, in 2 giorni o poco più.
Quindi tirando le somme, mi è piaciuto? Ve lo consiglio? Mi
è piaciuto moltissimo e mi sento anche di consigliarvelo. E’ scritto bene e in
modo molto scorrevole. Vi dirò di più: lo consiglio anche a chi non conosce il
gruppo o a chi non ne apprezza la musica: sicuramente i fan lo adoreranno
certo, ma la storia è così romanzata e ben scritta che potrebbe essere la trama
di qualsiasi altro libro.
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