martedì 23 giugno 2020

RECENSIONE LA STRADA (LIBRO) - CORMAC MCCARTHY


TITOLO: La strada
AUTORE: Cormac McCarthy
EDITORE: Einaudi 

"E' così che fanno i buoni. Continuano a provarci. Non si arrendono mai."

Ciao lettori, oggi si torna a parlare di libri e in particolare di scenari post-apocalittici: è infatti arrivato il momento di parlare de “la strada” di Cormac McCarthy.

La trama è molto semplice: siamo in America e un uomo e un bambino (i loro nomi non saranno mai pronunciati) sono in cammino verso sud spingendo un carrello lungo una strada con le poche cose che gli sono rimaste. Circa 10 anni prima il mondo ha iniziato a disintegrarsi, diventando di fatto un luogo buio, freddo e grigio. Le poche persone sopravvissute sono o bande di predoni cannibali o disperati (non che far parte di una delle categorie escluda l’altra).

Sebbene la trama sia abbastanza semplice e lo spessore piccolo, “la strada” è un romanzo intenso che tiene il lettore incollato alle pagine con la speranza di un lieto fine (ho mai letto libri con lieto fine?!). Lo stile dell’autore è sicuramente essenziale, ci basti pensare che i personaggi non hanno nemmeno un nome. Ma, pensandoci bene, a cosa serve un nome in un mondo devastato dove l’umanità sta per scomparire? Trovare cibo è più urgente. Trovare medicinali è essenziale. Sopravvivere è la cosa importante, nient’altro. Ecco quindi che le descrizioni si ripetono così come i dialoghi e le vicende stesse dei personaggi. Potrebbe essere altrimenti, dopotutto, in un mondo dove non esistono più mestieri, hobby, o altro di simile? Tutti i capitoli si assomigliano esattamente come le giornate dei nostri protagonisti che hanno come unico scopo quello di sopravvivere alla giornata. Se da un lato questo potrebbe far annoiare il lettore, dall’altro lo cala esattamente all’interno della storia. Ci sono stati più momenti infatti in cui non mi sono sentita una semplice spettatrice della vicenda ma il libro mi ha coinvolta fino a farmi riflettere davvero su cosa avrei fatto io al loro posto: siamo in un mondo che sta per finire, gran parte degli esseri viventi sono estinti e l’uomo temo che sarà irrimediabilmente uno di questi e non si parla di possibili soluzioni. Ha davvero così tanto senso continuare ad esistere? Per continuare giorno dopo giorno a sopravvivere e basta? Anche i protagonisti del romanzo si troveranno più e più volte a discuterne, anche perché, intorno a loro, tantissime altre persone hanno scelto di farla finita. Quindi più volte anch’io nel corso della lettura, mi sono ritrovata a farmi le loro stesse domande; un punto sicuramente a favore per l’autore.
Le descrizioni dell’ambiente sono comunque originali e molto dettagliate: c’è un uso predominante del colore grigio, colore della cenere che ovunque sovrasta il paesaggio. Persino la neve, per chiunque simbolo di candore, qui è sporca e grigia. Tutto questo non fa altro che aumentare l’ansia e l’angoscia associata ai protagonisti ma anche nel lettore, tanto che risulta difficile anche solo immaginare che gli eventi possano ottenere dei risvolti positivi.

Sono molte tuttavia le domande a cui non otterremo risposta nel corso della lettura: ad esempio non viene mai esplicitamente detto come il pianeta sia arrivato in questa situazione e gli unici indizi che riceveremo derivano unicamente dai ricordi dell’Uomo (il padre del bambino appunto). Anche il finale, in un certo senso, si può definire “aperto”. E’ bello lasciare un margine di fantasia al lettore ma personalmente avrei apprezzato qualche dettaglio in più.

Dal libro è stato tratto l’omonimo film “the road” in inglese, disponibile anche su netflix. Ammetto di aver visto prima il film e dato che mi è piaciuto particolarmente ho deciso di leggere anche il libro.
Non nascondo che il libro mi ha un pochino delusa per lo stesso motivo che ho scritto sopra: speravo davvero che si facesse riferimento ad alcuni fatti che nel film vengono solo accennati, convinta che fossero semplicemente stati omessi dal regista. Comunque sia se vi piace il genere, ve lo consiglio e vi consiglio anche il film. Lo stile dell’autore mi è piaciuto molto tanto che penso di leggere altri suoi libri.

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