sabato 6 giugno 2020

RECENSIONE DA DOVE LA VITA E' PERFETTA (LIBRO)- SILVIA AVALLONE


TITOLO: Da dove la vita è perfetta
AUTORE: Silvia Avallone
Editore: Rizzoli

"L'aveva chiamata Bianca.
Come le cose bianche.
Le cose pulite e piene di luce."

Ciao a tutti lettori, oggi vorrei parlarvi di “Da dove la vita è perfetta” di Silvia Avallone. L’intero racconto si svolge a Bologna dove si intrecciano le storie di alcuni personaggi. Adele, una ragazza di appena 17 anni che vive ai Lombriconi (quartiere disagiato ai margini della città) scopre di essere rimasta incinta di Manuel, anche lui giovanissimo e che vuole a tutti i costi diventare ricco ma facendo poca fatica: spacciando droga in riviera e omologandosi pienamente allo stereotipo del ragazzo che vive in un quartiere malfamato. Nella stessa palazzina abita anche Zeno che invece ha deciso di prendere in mano il suo futuro dedicandosi allo studio, anche se per questo motivo viene preso di mira da tutti gli altri ragazzi. Nella Bologna benestante invece, vediamo la storia di Dora e Fabio, innamoratissimi, forse nemmeno loro sanno davvero quanto si amino, però l’assenza di un figlio apre una voragine nel loro rapporto, tanto grande che a momenti il loro amore sembra davvero non bastare. Come dicevo all’inizio, tutte queste storie, queste vite, si intrecciano tra loro, si sovrappongono. Quasi tutti i personaggi si incontreranno e si scontreranno fino ad arrivare ad una conclusione che davvero stringe il cuore.

“Da dove la vita è perfetta” è un romanzo pieno di contrasti. C’è il contrasto tra la bolofeccia, il quartiere disagiato dove vivono Adele, Manuel e Zeno insieme alle loro famiglie e la bolobene, la parte ricca dove vivono Fabio e Dora che si possono permettere praticamente tutto. C’è un contrasto nelle scelte dei personaggi: Zeno e Manuel sono coetanei ma, mentre il primo impugna la sua vita e cerca il cambiamento, il secondo cerca la via più facile per raggiungere i suoi sogni, sebbene sia anche quella più pericolosa. C’è il contrasto dell’età: tre dei protagonisti sono dei ragazzini e vedremo come arriveranno ad interagire con la coppia che invece è adulta e responsabile. Infine c’è il contrasto fondamentale, quello che secondo me è il più importante, tra la maternità di Adele e quella di Dora.

Per Adele la maternità è un dubbio, disorientamento. Non è sicura di voler essere madre e si vergogna, non vuole andare a scuola perché imbarazzata e non vuole essere presa in giro. La sua famiglia non ha un soldo da sbattere con l’altro, lei a fatica sa come si vive eppure deve iniziare a fare i conti la realtà. Deve crescere.

Per Dora invece la maternità è un desiderio ossessivo, l’unica cosa che manca per rendere la sua vita perfetta. E’ un desiderio così forte da fare male. Lei avrebbe tutto ciò che un figlio possa desiderare. Non ha problemi di soldi, lei e suo marito sono in gamba e si amano eppure la maternità le viene negata.

Personalmente sono riuscita ad entrare più in empatia con la storia di Fabio e Dora rispetto a quella degli altri personaggi. A volte davvero mi sono ritrovata a contare le pagine che mancavano prima di arrivare al capitolo successivo dove si parlava nuovamente di loro. Ho gioito con loro, ho sofferto con loro e sì, lo ammetto senza problemi, ho pianto con loro in più di una pagina. Mi è capitato anche di immedesimarmi in loro e di chiedermi “cosa farei se scoprissi di essere sterile? E il mio fidanzato? Mi vorrebbe ancora?”.

Un altro interrogativo che emerge durante la lettura è questo: “Quando ci si può definire dei bravi genitori? Come bisogna essere e cosa bisogna fare?”, ogni personaggio ha una propria opinione. Non c’è un unico modo di essere genitori e ammettiamolo il compito non è semplice. Penso che l’autrice si sia focalizzata molto sul tema della genitorialità e che i confronti tra le varie famiglie siano ben riusciti. Mi sono piaciuti molto i momenti in cui Fabio ripensava al rapporto con su padre chiedendosi che tipo di papà sarebbe potuto diventare.

Tirando le somme il libro mi è piaciuto? Molto. Mi ritengo anche abbastanza soddisfatta del finale. Se avessi potuto avrei fatto scelte diverse per alcuni personaggi ma è semplicemente un parere personale.

2 commenti:

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